La leggenda sul caffè da dove nasce Storie tra pastori, Maometto e l’Odissea

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25 Gennaio 2018
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La leggenda sul caffè da dove nasce Storie tra pastori, Maometto e l’Odissea

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Tante sono le storie sul caffè, molti lo amano, chi lo odia, a chi fa male, a chi no, a chi fa dormire sogni tranquilli, a chi non fa chiudere occhio.

Da dove nasce la bevanda più chiacchierata di sempre?

La storia del piccolo pastore dello Yemen

La più famosa tra le leggende, parla di un piccolo pastore dello Yemen, Kaldi. Il pastore curava un piccolo gregge di capre; un giorno, portandole al pascolo, non le vide tornare più indietro. Partì a cercarle e le trovo intente a mangiare un ricco arbusto, carico di bacche strane.

Kaldi notò che le sue capre erano ghiotte di queste bacche e, dopo averle ingerite, molto più scattanti e agitate. Decise allora di raccoglierle e portarle al vicino monastero Chehodet: abitato da dei monaci che utilizzavano bacche, erbe e frutti secchi. I monaci, sentendo il racconto del pastore, decisero di utilizzare le bacche per preparare un decotto, che utilizzarono per restare svegli tutta la notte per pregare.

Maometto e la leggenda sul caffè

Secondo la leggenda, infatti, Maometto ricevette la bevanda direttamente dall’Arcangelo Gabriele. Debilitato per l’attività da Profeta, Allah fece per lui questa bevanda calda e scura come la Sacra Pietra di La Mecca, per rimetterlo in forze. Maometto, dopo aver bevuto la bevanda, rinvigorì al tal punto da disarcionare 40 uomini e possedere 40 donne.

Il nome della bevanda era “Qhawah”, in arabo “caffè”.

Una leggenda direttamente dall’Odissea

Un’ultima chicca per voi, una leggenda direttamente dall’Odissea di Omero. Lo scrittore parla di questa bevanda come “Utile contro i dispiaceri, i rancori e la memoria dei dolori”, in grado di far passare la sonnolenza e far smettere di piangere.

Nel racconto, Canto IV, Elena di Troia riceve dei chicchi di caffè in dono dalla Regina d’Egitto, Polidmne, che aveva servito chicchi di caffè e vino per consolare Telemaco e i suoi compagni, disperati per la scomparsa di Ulisse.